• Ultima modifica: Martedì 30 Ottobre 2018, 09:31:19.

Contenuti Archivio Provinciale

Contenuti dell’archivio della Provincia Romana
della Congregazione della Missione*

 

I documenti custoditi riguardano, per buona parte, le case religiose che nella loro storia sono state o sono abitate dai preti della Missione o vincenziani descrivendone la vita istituzionale e la disciplina, ma anche i legami instaurati ovunque con le città dove erano stabilite. Per ricordarne alcune tra quelle fondamentali, citiamo:

  1. ROMA, Montecitorio (1642 – 1918), prima dimora fissa nel palazzo del cardinal Nicolò Guidi di Bagno. I missionari vi entrarono mentre era vivente il fondatore e cioè nel settembre 1659 con le loro attività delle missioni al popolo, gli Esercizi Spirituali per gli ordinandi (resi obbligatori in questa casa da Alessandro VII nel 1662 per Roma e le Diocesi suburbicarie, nonché per i Vescovi eletti d’Italia); le conferenze del martedì per gi ecclesiastici (trasformate nel 1840 in Accademia Liturgica); gli Esercizi Spirituali per il clero, specie per i confessori di Roma (resi obbligatori da Innocenzo XIII nel 1699) e per i laici; il convitto ecclesiastico per i chierici della Diocesi di Roma e di Amelia, per alcuni chierici di Propaganda Fide e per altri provenienti dalla Spagna.
  2. GENOVA (1647), Studio teologico Brignole Sale. Fu la seconda casa dei missionari vincenziani in Italia, lì chiamati dal cardinal Durazzo. Anche i sacerdoti di questa casa si applicarono sin dall’inizio alle missioni in tutta la Liguria e la Corsica e alla formazione del clero locale; vi furono in questa casa momenti assai difficili per la peste, la soppressione delle istituzioni religiose da parte di Napoleone ed altre vicende sfavorevoli prima di poter arrivare ad arricchire l’opera con uno studio teologico realizzato per la generosità dei coniugi Antonia e Artemisia, marchesi Brignole Sale. A tale meta la comunità arrivò il giorno 11 febbraio 1855.
  3. NAPOLI, i Vergini (1668). I missionari vi furono chiamati dal cardinal Innico Caracciolo dei duchi di Aiola il 2 marzo 1668 e ne fu primo superiore Cosimo Galilei della famiglia del grande astronomo. La casa, ospitata inizialmente in ambienti meno idonei, potè poi usufruire dell’ex-ospedalino e conventino dei Vergini “ridotto a conveniente dimora” e sviluppò presenza e attività in forte miseria fino al 1672 quando il cardinal Caracciolo potè venire loro finalmente incontro con periodiche donazioni assieme all’avvocato Balsamo Giovanni Battista e la contessa Maria Giuseppina di Brandis Staremberch.
  4. PERUGIA (1680 - 1992). Casa fondata dall’orefice Tommaso Cervis, perugino di origine ma dimorante in Roma e indotto a ciò dal suo direttore spirituale. Fin dall’inizio della fondazione alcuni missionari attendevano alle missioni popolari, mentre altri si impegnavano nella formazione degli ordinandi e dei chierici in generale con gli Esercizi Spirituali sviluppati pure “a cavalieri e nobili della città”. 
  5. ROMA, Santi Giovanni e Paolo (1697 – 1773). Questa casa fu concessa da Innocenzo XII ai preti di San Vincenzo; inizialmente fu dipendente dalla Casa di Montecitorio, nel 1700 cominciò ad avere un proprio superiore e fu Pier Francesco Giordanini (1657 – 1720), già Visitatore provinciale e dal 1703 Direttore dell’Accademia dei nobili ecclesiastici. Nel 1773 Clemente XIV volle concedere questa casa ai passionisti di San Paolo della Croce. 
  6. FIRENZE (1703). Il Granduca di Toscana Cosimo III, desideroso di avere i missionari nella capitale, chiese ed ottenne da papa Clemente XI la chiesa ed il convento di San Iacopo sopr’Arno per affidarlo a loro. Alcuni dati per chiarire il lavoro intenso compiuto fin dall’inizio: dal 1703 al 1725 le missioni furono oltre 340; gli ordinandi e i sacerdoti che fecero gli Esercizi Spirituali in casa oltre 5000; i giovani accolti nel convitto 325.FIRENZE (1703). Il Granduca di Toscana Cosimo III, desideroso di avere i missionari nella capitale, chiese ed ottenne da papa Clemente XI la chiesa ed il convento di San Iacopo sopr’Arno per affidarlo a loro. Alcuni dati per chiarire il lavoro intenso compiuto fin dall’inizio: dal 1703 al 1725 le missioni furono oltre 340; gli ordinandi e i sacerdoti che fecero gli Esercizi Spirituali in casa oltre 5000; i giovani accolti nel convitto 325.
  7. FERRARA (1694 – 1925). Casa fondata dalla marchesa Camilla Bavillacqua. Ne fu primo superiore il signor Giovanni Battista Vacca e i missionari, sia pure alloggiati inizialmente in forma precaria, estesero il loro ministero fino a Forlì, Imola, Faenza, Bologna come pure nel Veneto. Si dedicarono alle missioni popolari, agli Esercizi per gli ordinandi e per gli ecclesiastici, alla Congregazione dei chierici e alla predicazione degli Esercizi nel Seminario della città. 
  8. PIACENZA, Collegio Alberoni.
    Fondatore: cardinal Giulio Alberoni con approvazione del Padre Generale Couty e con Breve Apostolico di Clemente XII in data 3 Febbraio 1733. La presenza dei missionari di San Vincenzo ebbe inizio nel luglio del 1750 e la loro opera educativa per i giovani candidati alla vita ecclesiastica ebbe inizio il 28 novembre 1751. Nel 1756 iniziarono pure la predicazione delle missioni nella città e nei paesi limitrofi. Due momenti storici ne hanno segnato la lunga e tuttora feconda esistenza: ◦ il 7 marzo 1880 fu fondato il Divus Thomas, rivista scientifica filosofico-teologica appena approvata da Leone XII; ◦ la trasformazione temporanea del Collegio in ospedale per accogliere i soldati feriti durante la guerra europea 1915-1919.
  9. ROMA, San Silvestro al Quirinale (dal 1814).
    I vincenziani vi giunsero da Sant’Andrea al Quirinale dopo che era stata abitata per oltre due secoli dai padri Teatini fino al 1798, poi dagli orfani di Tata Giovanni e infine dai Paccanaristi. Vi vennero trasferiti noviziato e studentato che vi rimasero fino al momento in cui lo Stato italiano ha indemaniato la casa nel 1871, rimanendo solo qualche confratello per la gestione e la custodia della Chiesa.
  10. SIENA (dal 1855).
    Conta nella storia della sua vita ben tre diverse residenze.
    1. La prima era l’antica dimora dei padri Gesuiti già adibita agli Esercizi Spirituali e per ciò chiamata Casa Pia. 2. La seconda: in questa casa nel 1873 l’Arcivescovo di Siena Enrico Bindi aprì per i missionari di San Vincenzo un piccolo Seminario che ebbe precaria. Questa casa fu abbandonata il 27 settembre 1911 e i missionari ricevettero in cambio dall’Arcivescovo Prospero Scaccia l’ex-convento delle Benedettine in via Roma 33. 3. Nel 1934 la comunità acquistò la villa “Il pavone” che, ampliata con un nuovo e ampio edificio dotato di bosco, giardino e azienda di produzione agricola per circa trenta anni servì il Seminario interno della Congregazione come pure lo studentato per gli studi superiori del Liceo classico e della Sacra Teologia. Nel 1970 l’edificio venne ristrutturato per sviluppare una casa di riposo per anziani autosufficienti e a questo scopo risponde tuttora egregiamente.
  11. ROMA, Sant’Apollinare (1913 – 1920).
    Assegnata alla comunità vincenziana da Pio X con decreto concistoriale del 25 gennaio 1911 in sostituzione della casa di Montecitorio requisita dallo Stato; fu richiesta poi da Benedetto XV perché i padri si trasferissero al Collegio Leoniano costruito per iniziativa di padre Valentini c. m. con il contributo della contessa Cerasi.
  12. ROMA, Collegio Leoniano.
    4 novembre 1899: posa della prima pietra del Collegio denominato allora Scuola Apostolica fondata e diretta Filippo Valentini, missionario vincenziano. LA contessa Giulia Cerasi mise a disposizione la somma, allora ingente, di lire 500.000.
    In onore del papa Leone XIII che contribuì alle spese finali, il nuovo istituto venne denominato Collegio Leoniano e fu affidato alla direzione dei sacerdoti della diocesi di Roma; fu inaugurato nel 1902 destinato ai chierici d’Italia.
    Nel 1915-18, con la prima guerra mondiale, i giovani del Collegio vennero chiamati sotto le armi; di essi massima parte non fece ritorno e il Collegio rimase per qualche tempo inattivo.
    Nell’ottobre 1920 si trasferirono al Collegio Leoniano i sacerdoti della Congregazione della Missione, avendolo il papa Benedetto XV affidato loro in cambio dell’edificio e della chiesa di Sant’Apollinare.
    Da allora in questo Collegio hanno il loro centro le opere vincenziane: missioni al popolo, missioni estere assistite dalla Provincia Romana, Ritiri spirituali, ordinandi e sacerdoti, Convitto ecclesiastico per i giovani sacerdoti che frequentano le Università Pontificie, e attività caritative vincenziane.

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