Carlo Francesco Berta
(fra' Zaccaria)
(1722-1814)
Carlo Francesco Berta nasce a Piacenza il 22 febbraio 1722. A 17 anni entra nel noviziato di Borgonovo dei Frati Minori. Compiuti gli studi sacri, viene ordinato sacerdote con il nome di fra' Zaccaria. Il Berti infatti concepiva lo studio botanico al servizio dell'arte farmaceutica, vivendone gli aspetti di immediata portata applicativa, terapeutica, nell'infermeria annessa al Convento di Santa Maria di Campagna in Piacenza ove ben presto iniziò ad operare con funzioni di speziale. Nell'ambito del Convento, sin dal 1750 curò la realizzazione di un ampio orto botanico. Tale fu la notorietà del Berta che nel 1779 fu chiamato alla Cattedra di Botanica che tenne per 20 anni presso lo studio di Ferrara. Ritornato in Convento a Piacenza nel 1799, fra' Zaccaria riprese ad esercitare presso l'Infermeria di Santa Maria di Campagna il delicato ufficio di speziale mantenendo tale incarico fino all'età di 88 anni. A seguito della soppressione degli Ordini religiosi dovette lasciare il Convento trovando ospitalità presso il Collegio Alberoni ove si spense il 24 gennaio 1814 all'età di 92 anni. Per riconoscenza verso il Collegio che l'aveva accolto lasciò a quella biblioteca sia i testi che aveva collezionato che le proprie opere botaniche.
La Biblioteca di fra' Zaccaria
Il lascito del Berta al Collegio Alberoni assume una particolare importanza perché le 51 opere che la costituivano ci mostrano il quadro degli interessi di uno studioso di botanica farmaceutica dell'epoca e delle fonti a cui si ispirava. Accanto ad opere a stampa di notevole valore molto indicative sulla formazione di fra' Zaccaria (come i testi pre-linneani "Stirpium Historiae" di Rembert Dodoens e "Institutiones rei herbariae" di J.P. Tournefort, il "De Plantis Aegypti" e "Rerum Aegyptiacarum" di Prospero Alpino; tra i libri di farmacia, "Il Teatro Farmaceutico" di Giuseppe Donzelli e il "Dizionario delle droghe semplici" di N. Lemery) comprende sei grossi volumi manoscritti e riccamente illustrati di G. Battista Morandi, cavaliere milanese e uno dei maggiori pittori-botanici, esperto anche in farmacologia, del XVIII secolo. Egli nacque sul finire del XVII sec. o all'inizio del successivo; già nel 1729 era stato chiamato presso l'Orto Botanico di Torino per dipingere le piante ivi coltivate. L'affinità stilistica fra le opere del francescano e quelle del Morandi, il fatto di possederne sei rari manoscritti (uno dei quali di grandissima importanza essendo la sua opera prima), fanno assumere a fra' Zaccaria un ruolo di discepolo previlegiato di grande evidenze.