P. Savi Armando
Il giusto fiorirà come palma, crescerà come cedro del Libano; piantato nella casa del Signore, fiorirà nella casa del nostro Dio.
Nella vecchiaia darà ancora frutti, sarà vegeto e rigoglioso, per annunziare quanto è buono è il Signore.
Difficilmente sarà dimenticata la figura del P. Armando Savi, che tutti abbiamo stimato soprattutto come direttore spirituale, come confessore, come uomo di consiglio nelle varie situazioni della vita.
Era veramente un "uomo di Dio", e tale si rivelava a tutti fin dal primo contatto che si aveva con lui. Direi che il fascino che esercitava con tutto il suo comportamento risultava spontaneo e naturale: dal suo atteggiamento esterno, dalla sua parola – sempre riservata e pacata - dai suoi consigli sempre ispirati a saggezza superiore.
Era venuto alla nostra Scuola Apostolica di Roma -al Collegio Leoniano -nel 1929 dal Seminario Vescovile di Piacenza.
Dopo aver frequentato il Quinto Ginnasio nel Seminario Romano Minore, passò al nostro Noviziato l'anno seguente 1930. Dopo due anni di Noviziato passò al Collegio Alberoni di Piacenza, dove compì gli studi di Liceo, di Filosofia e di Teologia.
In quegli anni il Collegio Alberoni attraversava un periodo di particolare prosperità: alunni al completo, ottimo funzionamento, Superiori e Professori di prestigio. Basti ricordare Mons. Marina, divenuto poi Delegato Apostolico nell'Iran, il P. Castagnoli, il P. Rossi Amedeo, il P. Gaetano Perrella... Negli anni immediatamente precedenti erano usciti tre alunni che divennero poi Cardinali:
Antonio Samorè, Silvio Oddi e Rossi Opilio. Fu suo compagno di studi Agostino Casaroli, che diverrà poi Cardinale Segretario di Stato di S.S. Giovanni Paolo II. Era anche fra i suoi compagni Luigi Poggi, che diventerà anche lui Cardinale.
Terminati gli studi teologici, fu ordinato sacerdote nel 1938, alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, che già si prospettava.
La sua vita sacerdotale si può dividere in due parti: i primi trent'anni li dedicò quasi esclusivamente alla Scuola Apostolica a Roma, poi a Zagarolo e a Siena: come professore, come padre spirituale e confessore.
Gli ultimi trent' anni li passò in Parrocchia, come aiuto nella pastorale in genere, ma soprattutto nel ministero delle confessioni, ministero per cui era molto ricercato. Alcuni giorni trascorreva al Confessionale ore ed ore intere, senza dare alcun segno di stanchezza.
Non godé mai ottima salute. Fin da giovane ebbe a che fare con diverse indisposizioni non gravi, ma tali da non consentirgli una regolare vita con la comunità.
Fu per breve tempo anche Direttore di Noviziato.
Carattere particolarmente dolce e delicato, fu da tutti stimato ed amato come confratello e compagno di lavoro nel ministero sacerdotale.
Al suo funerale, svoltosi nella Chiesa Parrocchiale di Tor Sapienza, vi fu un grande concorso di fedeli, di amici, di confratelli.
È stato un addio veramente sentito e commovente.
(di P. Giuseppe Menichelli – da AM vol. 106, 3 (1999) p. 267ss.)